Cerca nel blog

lunedì 5 novembre 2018

Sei un nazista!

Credo che fascismo e nazismo debbano essere accettati necessariamente come stereotipi, riferimenti storici per individuare, rispettivamente, i caratteri di una dittatura e di un razzismo violento. E questo anche se si dovesse trovare, nel passato o nel futuro, qualcosa di malauguratamente peggiore, con una forza simbolica ancora più estrema, perché  quei sistemi hanno impresso nella cultura umana, senza altri aggettivi, un segno incancellabile per la sua novità. È ben vero che gli spagnoli in Sud America hanno steeminato popoli interi, che i turchi hanno massacrato gli armeni, ma l'umanità si è accorta della volontà di pianificare e attuare un progetto di sterminio quando ha combattuto e processato il nazismo e quello è, nella storia dell'uomo, il ricordo formativo irripetibile su cui abbiamo formato la nostra capacità di valutazione e di reazione, come l'individuo lo fa con le ritenzioni primarie che via via si depositano nella sua coscienza formandola.

mercoledì 17 ottobre 2018

Non aprire quel banner

Ero nato francamente per vivere
(sai com'è, parrebbe normale)
poi si è aperto un link da ridere
e sono ancora qui, sto male
a sperar di recuperar lo streaming
dal cloud (per favore, senza upgrade)

Assistito non paziente

- lei non ha interesse ad agire, mi dispiace
- avvocato, mai stato depresso, come si permette, poi?...
- ma no, scusi, intendevo dire che il suo ricorso sarebbe probabilmente bocciato dal giudice
- mah, che banda: lei psicologo e il giudice professore... chiedo solo che chiuda quell'officina meccanica, ne avrò diritto!
- non credo, mi spiace...
- come?
- perché perderebbe
- eh?!
- perché lei è SORDO, CAPITO?
- ah, anche otorino, adesso, che banda...

lunedì 8 ottobre 2018

Mancano le palanche, ma tolgono le panche

Dove siederà questa stanca umanità
fiaccata dai divieti, le schiene chine
a Pisa, a Firenze, o in altra città,
se non ci sono abbastanza panchine?


 http://www.comune.pisa.it/it/default/24202/Contrasto-alla-malamovida-al-degrado-e-agli-accampamenti-abusivi.html

mercoledì 30 maggio 2018

Trattati europei e democrazia costituzionale

"Penso che si debba cambiare direzione, e che questa debba tornare a essere quella indicata dalla nostra Costituzione. È questo il vincolo interno inderogabile che dobbiamo anteporre, o meglio sostituire, al vincolo esterno rappresentato dai Trattati europei e a ciò che esso ha portato con sé: un anacronistico revival dello Stato minimo e del laissez faire, appena riverniciato di “modernità” tecnocratica".
Vladimiro Giacché
https://www.sinistrainrete.info/europa/5001-vladimiro-giacche-trattati-europei-e-democrazia-costituzionale.html

martedì 29 maggio 2018

L'uomo del Colle può dire no? E perché?

Penso che sia da criticare la scelta di Mattarella, ma anche la richiesta di impeachment e, al contempo, le assurde motivazioni finanziarie del rifiuto della nomina di Savona.

I recenti passaggi hanno stravolto il significato dell'intervento del PdR e della prassi delle consultazioni e della (prevista) fiducia. Anteporre all'incarico un contorto contratto di natura privatistica, anticipare che il nome di un ministro era condizione per il sostegno al governo Conte da parte della Lega, sono state esibizione di forza e finta trasparenza ad uso elettorale che hanno compresso l'autonomia del PdR nella scelta del PdC. 

Conte si presentava come esecutore che pertanto non avrebbe avuto autonomia nell'individuare i nomi dei ministri da proporre a Mattarella. Pensare che Mattarella non avrebbe avuto nemmeno qualche autonomia nella nomina dei ministri, vuol dire pensare che questo governo sarebbe nato con un azzeramento della figura del PdR con lo strapotere ricattatorio dei partiti. Mattarella si è rifiutato di fare questo. Non ha fondato il rifiuto su questo, ma su motivi cge ritengo inaccettabili, ma penso che questo sia l'effetto sui rapporti fra le istituzioni coinvolte. Il risveglio di Mattarella è anche tardivo, avrebbe semmai dovuto porre dei limiti alla manfrina che si stava ordendo, ma non era facile: Contratto e Comitato di conciliazione si potevano leggere come irrilevanti strumenti di una querelle fra partiti, senza rilievo istituzionale.

Oggi il dibattito si sviluppa fra chi chiede la messa in stato d'accusa del presidente, chi lo difende contro gli eversori, chi invoca il rispetto del voto. Si tratta di una tenzone rischiosa. Credo che sia utile ribadire la natura della nostra repubblica per ridimensionare i poteri del PdR, con giusto risalto del ruolo del parlamento; ma non si deve azzerare il presidente, è una delle istituzioni di garanzia, di bilanciamento anche, critichiamo le imposizioni dell'UE, le servili forzature di Napolitano ieri, di Mattarella oggi, ma bisogna distinguersi dalla becera esaltazione della volontà popolare senza limiti, senza mediazioni.

L'urgenza, piuttosto, è dare contenuti socialisti alla critica alle politiche monetariste europee, ai trattati che strozzano l'occupazione in funzione della stabilità dei prezzi. No al recupero di sovranità in funzione di un malinteso orgoglio nazionale che le destre utilizzerebbero per mettere dazi e cacciare i migranti, ma no alla cessione di sovranità che non sia in favore di organismi sovranazionali regolati da una costituzione democratica che abbia nella cooperazione globale e nella difesa dei diritti umani, anzitutto i diritti sociali, il primato inderogabile.

Lo spread fra cosa?

Le vie d'uscita c'erano, non hanno voluto imboccarle, né Mattarella, né i due Contraenti. Nessuno sconto a questi due opportunisti.

Ci infiliamo così, con una scelta grave, politicamente criticabile del PdR (ma non è certo attentato alla costituzione) in nome della stabilità dei mercati, in una fase in cui i populismi ringhieranno ancora di più, spero solo che sopravviva un po' di fiducia nelle istituzioni. E che si facciano strada proposte politiche più serie.

E invece ecco che subito dopo aver silurato il governo (fascio-stellino, sia chiaro, non lo rimpiango) si verifica che con l'incarico a Cottarelli, fortemente voluto dal presidente Mattarella, lo spread sale fino a 300 punti. Ma cos'è lo spread?  È il differenziale tra il rendimento dei BTP italiani e quelli tedeschi, 260 punti vuol dire che quelli italiani rendono in interessi mettiamo 1% + 2,6 %, totale 3,6%. Sui miliardi di debito è un bel costo in più. All'emissione i titoli di stato italiani rendono pochissimo (v. qui, siamo allo 0,5 http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/dati_statistici/principali_tassi_di_interesse/ ), fa tutto la speculazione dei mercati. Si guarda allo spread fra tassi d'interesse, ma come mai spread non significa, per l'uomo comune che forma il proprio lessico sui messaggi più insistiti, differenza tra le ricchezze delle masse e delle élite? O tra gli stipendi di operai italiani e tedeschi? O tra le bilance commerciali dei due paesi? Se gli "andamenti" degli "spread" sono così importanti, perché non guardiamo come sono cambiati altri valori economici da quando sono in vigore i trattati UE, l'Euro, da quando è iniziata la crisi del 2008, da quando si sono scatenate le guerre contro Iraq, Afghanistan, Libia? Tanto poi il debito pubblico è incolmabile nel breve periodo e a stringere la cinghia diventa fuori portata anche nel lungo, perché ci impoveriamo (cala il PIL) e non potremo pagare mai. Ah, a proposito: la flat tax è già in vigore e Cottarelli la alzerà, si chiama Iva e, direbbe Anatole France, colpisce il povero e il ricco allo stesso modo quando fanno la spesa.

giovedì 12 aprile 2018

Guerra, ordinaria amministrazione?

Con Gentiloni in guerra?
Dalla base di Sigonella già partono aerei in preparazione dell'attacco Usa alla Siria. Una palese violazione della nostra costituzione, art. 11, e di quanto resta del diritto internazionale.

Un governo che non ha la fiducia del nuovo parlamento dovrebbe limitarsi alla ordinaria amministrazione e quindi attenersi al diritto vigente, a partire dalla Carta delle Nazioni Unite, non perseguire eversioni provocate dagli Usa, compiendo un atto politico che genera responsabilità e richiede perciò pieni poteri.

Il parlamento dovrebbe comunque discutere la situazione attuale e negare qualsiasi coinvolgimento nell'attacco alla Siria da parte di USA, GB e Francia.

domenica 18 marzo 2018

Ammazzate Moro, abbia inizio il saccheggio neoliberista!

Anniversario ineludibile, il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione di ben cinque uomini della sua scorta. Ma non fermiamoci a sfrucugliare materiale vecchio di un vecchio caso giudiziario, o a intervistare i brigatisti alla ricerca di "chi sparò al segretario della DC": ma cosa ce ne frega di sapere chi sparò? La vicenda umana sia delle vittime, sia dei carnefici, è importante, certo, da non smettere mai di interrogarla per interrogarci.

Ma rischia di essere troppo insistita l'attenzione alle vicende private degli individui, quando più che mai il fatto ha una rilevanza culturale e politica per l'intera nazione: degli idioti complottisti armati uccisero un democristiano di sinistra che avrebbe portato al governo socialisti e comunisti.
Erano idioti davvero, violenti e ottusi come tutti i complottisti, almeno avessero dato segnali di profondità interiore, o di cinismo estremo, eroico (girano in teatro versioni diverse, romantica e cinica, del Raskolnikov di Delitto e castigo)...
Importante è secondo me riflettere sul gran favore che le BR fecero alle destre, agli USA, a come avremmo affrontato la fine dell'età dell'oro dell'attuazione della costituzione e del boom economico e l'affermazione di Reagan (1981-1989) e Thatcher (1979-1990) e del neoliberismo.
Negli anni che seguirono ricoprirono la carica di presidente del consiglio - a capo di varie edizioni di centrosinistra in cui il PCI era sempre escluso - Andreotti, Andreotti, Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, Fanfani, Goria, De Mita, Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi.
Si passò dal consociativismo interrotto a governi di destra travestiti da centrosinistra, per tuffarsi poi dopo 15 anni nell'avventura europea favorita da Amato e Ciampi.
Gli anni dal 1945 al 1978 sono cruciali per la storia d'Italia, nessuno li indaga a dovere, ci si sfinisce sul fascismo, sulle amanti del duce, sui crimini dei neri, ma anche no, e dei rossi, ah, anche loro, e poi... zap... anni di piombo, rapimento di Aldo Moro. E poco dopo senza nemmeno raccontarcelo, via con le privatizzazioni, il congelamento della costituzione, la libera concorrenza, la fine della scala mobile, le liberalizzazioni, l'elezione diretta dei sindaci, fino al fiscal kompact.
Se potessimo avere una saudade collettiva, in Italia, dovrebbe essere per la socialdemocrazia che non abbiamo avuto e per il neoliberismo che ci siamo sorbiti senza mai discutere le alternative...

domenica 25 febbraio 2018

Rosatellum: facciamoci una croce

4 marzo 2018: votare stavolta è facilissimo, tanto è ristretto il diritto di voto: fate una crocetta sul simbolo della lista che vi garba.

Ogni voto diverso è consiglio del demonio.

Infatti, sotto il vigore malefico della Legge n. 165/2017, approvata con più voti di fiducia da un parlamento intimorito dai ministri di Renzi:

- se fate una croce, in caso di coalizione, solo sul nome del candidato del collegio uninominale, il vostro voto vale anche come se l'aveste espresso anche per le liste (bloccate, ovviamente) collegate, in ragione del voto che hanno espresso gli altri elettori del collegio (follia pura);

- se fate una croce per un candidato dell'uninominale di una coalizione e per una lista non collegata a quello (voto disgiunto) il vostro voto è nullo;

- se fate una croce solo sullo spazio di una lista in coalizione, il vostro voto va automaticamente al candidato uninominale della coalizione. Se questo vincerà, bingo! il vostro voto varrà il doppio perché verrà conteggiato sia per quel seggio uninominale, sia per il riparto dei seggi proporzionali, senza "scorporo"

- chiunque votiate, non sapete chi verrà eletto col vostro voto, perché: il vostro candidato può essere candidato in un collegio uninominale e 5 plurinominali, poi in caso di vittoria in più collegi, passerà solo in uno, decadrà negli altri

- la decadenza del plurieletto manda in vacca la parità di genere, che è vincolante solo come presentazione, non come risultato

- siccome molti collegi determinano l'elezione di anche 8 candidati, ma le liste propozionali sono da 2 a 4 nomi, se una lista ottiene un buon ristato, può richiedere di pescare candidati da listini vicini, anche di altre liste collegate.

Comunque tranquilli, il presidente dell'Ufficio elettorale centrale può nominare uno o più esperti per i lavori di attribuzione dei seggi; e sulla scheda ci sono le istruzioni.


A chi volesse prendere sul serio la normativa consiglio:
- F. SGRÒ, Prime considerazioni sulla legge n. 165 del 2017: questioni nodali e specificità del nuovo sistema elettorale italiano, in Osservatorio costituzionale, 3/2017, 6 dicembre 2017;
- N. LUPO, Verso un’auspicabile stabilizzazione della legislazione elettorale italiana. Alcuni spunti sulla legge n. 165 del 2017.