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lunedì 24 novembre 2014

Il sogno di Spinelli

Lo sceneggiato su Altiero aspinelli (e Colorni, Rossi e Hirshman) ci fa respirare un'altra idea d'Europa.
Un sogno realistico, ma ucciso dalle forze reazionarie della politica e della finanza: da trent'anni ormai, come avviene per le migliori costituzioni del II dopoguerra, il progetto di un'Europa democratica e solidale è sostenuto solo da qualche formazione di estrema sinistra.
Eppure sarebbe un modo più credibile e giusto per cercare di uscire dalla crisi; e per giustificare la perdita di sovranità degli stati, altrimenti criminale.
La qualità dello sceneggiato è giudicata diversamente, chi ha conosciuto Spinelli vi ha trovato la fisicità e la capacità realizzativa, mi sembra comunque ben resa la solitudine laboriosa e di un gruppo affiatato, pur nelle diverse indoli, di coraggiosi giovani intellettuali che non rinunciano a sognare e a seguire in modo visionario le vicende disastrose delle dittature e poi della guerra europea.
http://www.eunews.it/2014/11/18/il-sogno-europeista-di-altiero-spinelli-diventa-un-film-rai/25377

giovedì 20 novembre 2014

LO SMEMORATO RENZI di Liana Milella

(Dal blog Toghe di Liana Milella)

Renzi oggi alle 8 e 28: "Bisogna cambiare la prescrizione". Leggo e mi chiedo: ma Renzi è sveglio o ancora dorme? Perché se è sveglio non può non ricordare che il governo è già intervenuto sulla prescrizione. Il 29 agosto, con un consiglio dei ministri. In cui si approva un disegno di legge sulla prescrizione che ferma l'orologio della mannaia temporale sui processi al primo grado. La materia è complessa e non sto a entrare nei dettagli perché il problema, qui e adesso, è un altro. E cioè: che fine ha fatto quel disegno di legge? Perché non è già in discussione in Parlamento? E soprattutto: Renzi tutto questo lo sa o lo ignora? Si è informato sul destino di questo provvedimento, supposto che se lo ricordi? Giusto per il gusto della memoria, che è il sale della vita terrena, tocca dirgli che lui parla di prescrizione dal 30 giugno, da quando il primo consiglio dei ministri sulla giustizia varò i famosi 12 punti e inguaiò l'estate del Guardasigilli Orlando, costretto ad aprire sul sito della giustizia un improbabile dibattito nei mesi del solleone. Anche di prescrizione si è parlato. Poi è arrivato il secondo consiglio dei ministri, quello del 29 agosto. Altra conferenza stampa. Altri slogan. Siamo a oggi. Della prescrizione governativa non c'è traccia. La invoca Donatella Ferranti, l'ex pm passata in politica e presidente della commissione Giustizia della Camera. Lei i suoi passi li ha fatti. Ha presentato il suo ddl sulla prescrizione, lo sta portando avanti. Ma adesso interroga Orlando per capire che succede col ddl del governo. Un altro pasticcio, come quello della responsabilità civile. Di prescrizione, ovviamente, tranne Ferranti non si sarebbe preoccupato nessuno se non ci fosse stata l'Eternit, cui di certo le nuove norme non si sarebbero potute applicare. Anche perché proprio il quando e il come applicare le novità legislative è oggetto della solita rissa sulla giustizia. La prescrizione bloccata si applica o no ai processi in corso? Questo è il problema. La destra trema. La sinistra è in imbarazzo. Il ddl dorme. Tutto questo Renzi non lo sa? E allora glielo diciamo noi.

questa la sentenza della Corte d'Appello di Torino sul caso Eternit
http://www.sicurezzaelavoro.org/sentenza_appello_eternit3giu13.pdf

mercoledì 19 novembre 2014

Son giovani e belle?

Giovani e belle? Non trovo niente di più vecchio e muffoso del dire che la femminilità sta (tutta a sentir lei, visto che non sa aggiungere altro) nella cura del corpo (Moretti), o del citare come proprio ideale una banalità di Amintore Fanfani (Boschi) e del sostenere che l'unica famiglia costituzionale è quella di maschio e femmina che si amano per la vita (Madia).

Legittime opinioni, ma poteva averle una valletta di Mike Bongiorno nel 1965.

Per il resto queste bellezze under forty si caratterizzano per la fedeltà al capo e l'assoluta incompetenza.

Belle poi lo sono senz'altro, ma dovrebbero governare. Accettiamo cantanti brutte pensando alla voce, vorrei ministre belle o brutte, pensando all'Italia.

Hanno incarichi quali Ministro per le riforme istituzionali, Ministro per la Pubblica Amministrazione, due sono europarlamentari! Non dimentichiamolo quando ammiccano coi loro begli occhioni. Ché devono compiacere un capo che ogni mattina si sveglia pensando a cosa può distruggere o divorare della democrazia, del paesaggio, del diritto e della cultura italiane.

martedì 18 novembre 2014

Promozioni

- l'immigrazione incontrollata scatena la guerra tra poveri!
- perché hai mai visto guerre che coinvolgono anche i ricchi, salvo le rivoluzioni?

venerdì 14 novembre 2014

Precarietà nel pubblico impiego: la Puglia stabilizza

Ammettiamo che la proposta sostenuta con entusiasmo da Vendola è di un consigliere pd. Ed è giustissima, tutti gli enti locali tengono migliaia di lavoratori nel precariato grazie a leggi che, imponendo il concorso per l'assunzione, pretendono di legittimare un abuso.

Resta una palude normativa in cui qualcosa si sacrifica, l'accesso al lavoro senza concorso resta un problema. Però non sembra ormai invocabile il principio di non convertibilità del contratto a termine illegittimamente reiterato in quanto dovrebbe ritenersi inapplicabile il divieto di cui all'art. 36 D. Lgs. 165/2001: l'ordinanza Affatato del I ottobre 2010 della Corte di Giustizia Europea ha stabilito che uanto l'ordinamento nazionale non ha introdotto sufficienti misure per far fronte all'utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato, pertanto la sanzione dovrebbe essere la costituzione di un rapporto stabile.

Ora comunque ci sono almeno due novità: una è il DL Poletti che ha liberalizzato il contratto a termine, ma vale ovviamente solo per rapporti successivi alla sua entrata in vigore; peraltro è una novità pesante, che aggrava la precarietà e invita a stipulare contratti a termine per (almeno) tre anni senza bisogno di giustificarli con le esigenze organizzative del datore, come diceva il D.LGS 368/2001.

L'altra novità, su cui esplicitamente si basa l'iniziativa del consiglio pugliese, è la legge finanziaria per l'anno in corso, Legge 27.12.2013 n. 147, art. 1, comma 529 "Le regioni che alla data dell'ultima ricognizione effettuata al 31 dicembre 2012 non si trovino in situazioni di eccedenza di personale in rapporto alla dotazione organica sia complessiva, sia relativa alla categoria/qualifica interessata, e che, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, stiano assolvendo alla carenza della dotazione organica attraverso il ricorso e l'impiego di personale assunto con procedure ad evidenza pubblica, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato della durata di 36 mesi e i cui contratti di lavoro siano stati oggetto negli ultimi cinque anni di una serie continua e costante di rinnovi e proroghe anche con soluzione di continuità, purché con il medesimo datore di lavoro, e ove le predette deroghe ai limiti contrattuali imposti dalla normativa vigente e dal contratto stesso siano state oggetto di apposita contrattazione decentrata tra le organizzazioni sindacali abilitate e l'ente interessato ai sensi dell'articolo 5, comma 4-bis, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, e successive modificazioni, possono procedere, con risorse proprie, alla stabilizzazione a domanda del personale interessato."


http://www.sinistraecologialiberta.it/notizie/puglia-stabilizzati-800-precari-del-consiglio-regionale-vendola-un-atto-di-lotta-contro-la-precarieta/

Finti miglioramenti della delega stupidamente chiamata Jobs Act

Il jobs act che conservi la reintegra per i licenziamenti per (o meglio che siano accertati senza) giusta causa migliorerebbe rispetto al testo approvato al senato, ma resterebbe una delega quasi in bianco al governo, generica fino alla palese incostituzionalità, a riformare il diritto del lavoro nel senso di una ancora maggiore flessibilità.

Ricordiamo che vuol essere un intervento a costo zero, salvo qualche promessa di investimento sulla copertura di amm.ri sociali nella legge di stabilità.

È un provvedimento che la sinistra del PD può votare? Direi di no, resta un intervento di destra e pro ciclico (favorisce la recessione: le imprese non assumono perché la "domanda effettiva" è in calo da sei anni, non perché sia diffile licenziare).

Almeno si cancelli il decreto Poletti che liberalizza i contratti a termine.