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martedì 29 settembre 2015

Diesel d'annata

povera Volkswagen: ora a Quattroruote, numero di ottobre, fanno i bravi, loro sapevano da sempre che i motori a gasolio inquinano e che i test sulle emissioni condotti per le omologazioni nelle varie normative Euro 4, 5 e 6 sono tutti truccati. 

Però qualche mese fa deridevano come fosse una donna dell'età della pietra la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che intende vietare dal 2020 l'ingresso di auto con motore diesel, sistema - non sa la fanatica sindaca - che negli ultimi anni sarebbe diventato nientemeno che "un filtro" che emette dagli scarichi portentosi aria più pulita di quella che entra negli iniettori. 

In attesa di informazioni più serie, anche dalla stampa specializzata, e del raffreddamento delle redazioni, ci toccherà studiare chimica e, probabilmente, indirizzarci su auto a metano o elettriche per salvare, se non l'aria, almeno la coscienza.

Un impegno straordinario / 2

Stavo cercando di dare un seguito al proposito di "un impegno straordinario" che avevo provato a sollevare a febbraio scorso

http://paolosolimeno.blogspot.it/2015/02/un-impegno-straordinario-1.html

e mi soccorre Luciano Gallino, in coda a un bell'intervento in cui descrive gli obiettivi politici generali da assumere con urgenza, il "compito" che ci attende. E così conclude, tanto puntuale e stringente da indurmi, rubandolo, a chiamarlo "Un impegno straordinario / 2":

"Allo scopo di far emergere dal paese, che da più di un segno appare in grado di farlo, una nuova classe dirigente all’altezza del compito, occorrono i voti. Per moltiplicare i voti necessari occorre che il maggior numero possibile di elettori comprenda qual è l’enormità della posta in gioco, in Italia come nella UE, e la relativa urgenza. E se è vero che l’opinione politica si forma per la massima parte sotto l’irradiazione dei media, è di lì che bisogna partire. Supponendo che la traccia proposta sopra sia qualcosa di assimilabile a uno schema di programma politico a largo raggio, bisognerebbe quindi avviare una campagna di comunicazione estesa, incessante, capillare, volta a mostrare che la rappresentazione che il governo e i media fanno di quanto avviene è una deformazione della realtà, e poco importa se non è intenzionale. Insistendo su pochi punti essenziali, siano essi quelli qui indicati o altri – purché siano pochi e di peso analogo. Lo scopo è semplice: ottenere che alle prossime elezioni parecchi milioni di cittadini votino per una società migliore di quella verso cui stiamo rotolando, a causa dei nostri governi passati e presenti, non meno che della deriva programmata della UE verso una oligarchia ottusa quanto brutale."

Questo l'articolo completo:
http://www.syloslabini.info/online/europa-la-crisi-e-strutturale-la-soluzione-e-politica/

sabato 19 settembre 2015

Rondò

Rondolino torna a scrivere sull'Unità. La frase si pulisce da sé.

Tagli

Per compromesso stanno tagliando solo le ruote di scorta, le auto gli sembrava troppo.

martedì 15 settembre 2015

Mantide religiosa su ferro


Era possibile fare meglio, ma firmerei

Referendum di "Possibile" siamo al 15 settembre: mi è toccato, per un residuo senso civico, leggermi tutti i quesiti e decidermi a dire che sì, secondo me bisogna firmare.
Al netto della rabbia per le corse alla visibilità di uno dei tanti capi e gruppi "possibili" della sinistra, per l'incapacità di perseguire obiettivi comuni. Mi restano anche tanti dubbi su alcuni quesiti, ma l'insieme della campagna segna una critica all'impianto antidemocratico e neoliberista della maggioranza di centro di Renzi che credo sia meglio che riesca anziché fallire. Anzi, sarebbe una bella cosa se si riuscisse ad arrivare al voto.
Quindi invito, sommessamente, a firmare nei pochi giorni che restano.
Annoto di seguito una mia sintesi sbrigativa dei quesiti per chi avesse ancora meno senso civico di me, i referendum sono otto:
1. e 2. - due sull'Italicum (uno per l'abrogazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime, un altro per l'abrogazione dell'intera legge elettorale)
3. e 4. - due sulle trivellazioni (per l'abrogazione dell'art. 35 del Decreto sviluppo del 2012 - gov. Monti - che consente l'autorizzazione alle concessioni e del DL 133/2014 - gov. Renzi - che inserisce le concessioni tra le attività indifferibili e urgenti)
5. - uno contro la normativa sulle grandi opere approvate ed eseguite con procedure d'urgenza inaugurata da Berlusconi (L. 443/2001)
6. - uno per ridurre il potere di demansionare il lavoratore (attraverso l'abrogazione dell'art. 1, comma 7 lettera e) del Jobs Act, L. 183/2014
7. - uno per reintrodurre la tutela contro i licenziamenti (abrogando quindi le "tutele crescenti" del Jobs Act che riconoscono una bassa indennità, in base all'anzianità di lavoro, in caso di licenziamento illegittimo, e uniformando il regime per contratti vecchi e nuovi)
8. - uno sul preside-manager (si vuole abrogare il potere di scelta del dirigente scolastico e l'incarico triennale della legge sulla scuola voluta dal governo Renzi, L. 107/2015)

si firma in ogni comune e in banchetti organizzati che dovrebbero essere indicati qui:
http://referendum.possibile.com/mappa-eventi/

giovedì 10 settembre 2015

La presa della Pastiglia

Renzi, sinistra PD, Costituzione... a leggere la cronaca emerge solo una brutta politica su cose marginali, ma il cuore della riforma - un esecutivo padrone che prevarrà su un parlamento di nominati - va avanti. Eppure dal dibattito in parlamento emergono critiche radicali all'insieme del "pacchetto", un premierato forte, non un "superamento del bicameralismo".

Condivido le richieste di Chiti, Gotor e compagni, ma che ce ne facciamo di un senato parzialmente, o fintamente, elettivo che non ha poteri, che non fa le leggi (salvo poche materie) e non vota la fiducia al governo? Perché non sostengono un no integrale al disegno di riforma?

È ovvio che a Renzi interessa poco come viene eletto il Senato, ha fatto approvare invece per la Camera l'Italicum che dà al presidente del consiglio l'elezione diretta (con il Presidente della repubblica nell'angolo, come già col Porcellum) e una maggioranza alla Camera di nominati, in gran parte, e la possibilità di far approvare leggi a scadenza fissa (nuovo art. 72).

Ammettiamolo: Renzi sta sì umiliando il parlamento in questo iter di modifica costituzionale, sta stravolgendo la costituzione, ma quello che otterrà, il rafforzamento dell'esecutivo, la marginalizzazione di parlamento e organismi di garanzia e la creazione di un modello con due, massimo tre partiti, è condiviso da decenni dalla maggioranza dei DS e del PD e ovviamente della destra che ormai vota e comanda nel PD. Ovvero da tutti coloro che hanno sguazzato negli ultimi trent'anni, da Craxi a Segni, da Veltroni a Parisi a Guzzetta a
Berlusconi, nella retorica della governabilità.

La politica che si fa con un sistema personalistico e plebiscitario di questo tipo è sotto gli occhi di tutti.

venerdì 4 settembre 2015

Zolle

Curioso che ai nomadi
sia vietato
di stare fermi in un posto e agli stanziali
cacciati da casa loro
sia vietato
fermarsi in un altro.

Attenti a noi,
inospitali abitanti di un continente che non sa più
contenere nulla, che qualcuno non si svegli un giorno
e cominci a dire a noi
che da millenni siam fermi qui
gelosi delle nostre zolle
che è ora
che sloggiamo.