Cerca nel blog

martedì 29 maggio 2018

Lo spread fra cosa?

Le vie d'uscita c'erano, non hanno voluto imboccarle, né Mattarella, né i due Contraenti. Nessuno sconto a questi due opportunisti.

Ci infiliamo così, con una scelta grave, politicamente criticabile del PdR (ma non è certo attentato alla costituzione) in nome della stabilità dei mercati, in una fase in cui i populismi ringhieranno ancora di più, spero solo che sopravviva un po' di fiducia nelle istituzioni. E che si facciano strada proposte politiche più serie.

E invece ecco che subito dopo aver silurato il governo (fascio-stellino, sia chiaro, non lo rimpiango) si verifica che con l'incarico a Cottarelli, fortemente voluto dal presidente Mattarella, lo spread sale fino a 300 punti. Ma cos'è lo spread?  È il differenziale tra il rendimento dei BTP italiani e quelli tedeschi, 260 punti vuol dire che quelli italiani rendono in interessi mettiamo 1% + 2,6 %, totale 3,6%. Sui miliardi di debito è un bel costo in più. All'emissione i titoli di stato italiani rendono pochissimo (v. qui, siamo allo 0,5 http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/dati_statistici/principali_tassi_di_interesse/ ), fa tutto la speculazione dei mercati. Si guarda allo spread fra tassi d'interesse, ma come mai spread non significa, per l'uomo comune che forma il proprio lessico sui messaggi più insistiti, differenza tra le ricchezze delle masse e delle élite? O tra gli stipendi di operai italiani e tedeschi? O tra le bilance commerciali dei due paesi? Se gli "andamenti" degli "spread" sono così importanti, perché non guardiamo come sono cambiati altri valori economici da quando sono in vigore i trattati UE, l'Euro, da quando è iniziata la crisi del 2008, da quando si sono scatenate le guerre contro Iraq, Afghanistan, Libia? Tanto poi il debito pubblico è incolmabile nel breve periodo e a stringere la cinghia diventa fuori portata anche nel lungo, perché ci impoveriamo (cala il PIL) e non potremo pagare mai. Ah, a proposito: la flat tax è già in vigore e Cottarelli la alzerà, si chiama Iva e, direbbe Anatole France, colpisce il povero e il ricco allo stesso modo quando fanno la spesa.

Nessun commento:

Posta un commento