Stiamo assistendo ad una vera e propria opera di demolizione della struttura portante dello Stato che ha forti ripercussioni sulla salute della nostra democrazia.
A fronte di riforme tese a ridurre gli sprechi (dismissione di auto blu, riduzione del compenso dei dirigenti pubblici) e a snellire l’apparato burocratico, di cui c’era effettivamente bisogno, sono in ponte provvedimenti che puntano al cuore della nostra democrazia, camuffati da modernizzazione dello Stato.
Il disegno autoritario che non è riuscito a Berlusconi nel 2006 (stravolgimento della Costituzione bloccato dai cittadini col referendum) sta per essere attuato da Renzi con una maggioranza diversa da quella che ha ottenuto il premio di maggioranza a febbraio 2013 e con un parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale proprio per i difetti che si vogliono riprodurre oggi.
Le mosse con cui l’attuale presidente del consiglio sta cercando di dare scacco matto alla democrazia sono le seguenti:
· nuova legge elettorale Renzi – Berlusconi che, molto più dell’incostituzionale porcellum, punta a:
creare un parlamento di nominati, grazie alle liste bloccate di cui si avvale;
alterare la rappresentanza delle forze politiche in campo, dando un abnorme premio di maggioranza al partito che vincerà al primo turno, o al ballottaggio tra i due partiti più votati al primo turno, e che potrebbe raddoppiare i propri rappresentanti in parlamento rispetto al risultato uscito dalle urne (ad esempio, chi ha il 25% di consensi al primo turno può acquisire il 55% dopo il ballottaggio: il numero di parlamentari regalati al partito che arriva primo vengono sottratti a quelli delle altre forze, votate dai cittadini);
impedire l’ingresso in parlamento a quelle forze che non si presentano in coalizione, se non raggiungono l’8% dei consensi elettorali, e alle forze coalizzate se non raggiungono il 12% : ciò significa che ad un partito votato dal 7,9% degli elettori, e ad una coalizione che ha totalizzato 11,9% dei consensi, viene tolto il diritto di avere rappresentanti in parlamento e il voto dei cittadini viene annullato;
impedire l’ingresso in parlamento anche a quelle forze che si presentano coalizzate con i maggiori partiti, se non raggiungono il 4,5% dei consensi elettorali: ciò significa che, anche in una coalizione, pesa il partito che prende più voti e quelli minori, pur avendo concorso al successo della coalizione, restano fuori dal parlamento;
· trasformazione del senato in camera i cui membri non saranno più eletti dai cittadini, formata da amministratori locali (sindaci, presidenti di regione e consiglieri regionali) aventi altro mandato, e da 21 membri nominati in autonomia dal Presidente della Repubblica, scelto a sua volta dal partito di maggioranza;
· finta abolizione delle province, trasformate in enti di secondo livello, dove ad essere abolita è solo la possibilità dei cittadini di eleggere direttamente i propri rappresentanti.
In tal modo il presidente del consiglio avrà un potere abnorme senza i contrappesi previsti dalla Costituzione attuale, in quanto sarà lui stesso, con il proprio partito di maggioranza relativa “gonfiata” col premio di maggioranza, a scegliere il presidente della Repubblica, i membri della Corte Costituzionale, i membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché i membri della camera dei deputati (nominati attraverso le liste bloccate).
In breve, il potere esecutivo dominerà quello legislativo e lo scacco matto alla democrazia sarà effettivo.
Quello che era il disegno di Berlusconi si sta realizzando attraverso l’operato di Renzi, mascherato da snellimento procedurale e lotta agli sprechi.
NON LASCIAMO CHE SIA UNO SOLO A DECIDERE. LA DEMOCRAZIA DI CUI GODIAMO E’ IL PREZZO DELLE LOTTE E DEL SANGUE DEI PARTIGIANI. NON METTIAMOLA A DISPOSIZIONE DI NESSUNO IN UN PROCESSO IRREVERSIBILE DI PERDITA DEI DIRITTI COSTITUZIONALI.
Carovana per la Costituzione SEMPRE, Comitato Difesa della Costituzione – Firenze, ALBA, Giuristi Democratici
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venerdì 25 aprile 2014
giovedì 17 aprile 2014
L'importanza del limone
Le cozze non sapranno mai di essere state create dopo il limone e, secondo alcuni, anche dopo olivo e aglio.
Ma a brunetta dovremo pur dire che è arrivato dopo berlusconi. E senza questi, cosa parla a fare?
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mercoledì 16 aprile 2014
"La velocità è un valore ma per fare le riforme buone e quelle cattive ci vuole lo stesso tempo" (Pierluigi Bersani 12.4.2014)
Direi di più: la velocità è una grandezza vettoriale, per definirla non basta conoscere l'intensità, se non sappiamo la direzione, non ha alcun valore dire che stiamo andando veloci.
E la direzione di questa maggioranza mi sembra sbagliata, volendo essere cattivi direi che oltre che la direzione è sbagliato il verso: perché le riforme che si vogliono approvare di fretta ci stanno portando indietro, stiamo tornando alla poca democrazia che c'era prima della nascita della repubblica.
Per questo è un errore o un inganno.
Ed è insopportabile chiamare con sufficienza "conservatori" quelli che vogliono difendere il progresso fatto con la costruzione di una democrazia rappresentativa che, seppure interpretata male da partiti e politicanti inconcludenti e corrotti, è sempre meglio di un'oligarchia.
Che fra l'altro - vantando larghe intese - approva politiche sbagliate e fallimentari, oltre che inique.
Direi di più: la velocità è una grandezza vettoriale, per definirla non basta conoscere l'intensità, se non sappiamo la direzione, non ha alcun valore dire che stiamo andando veloci.
E la direzione di questa maggioranza mi sembra sbagliata, volendo essere cattivi direi che oltre che la direzione è sbagliato il verso: perché le riforme che si vogliono approvare di fretta ci stanno portando indietro, stiamo tornando alla poca democrazia che c'era prima della nascita della repubblica.
Per questo è un errore o un inganno.
Ed è insopportabile chiamare con sufficienza "conservatori" quelli che vogliono difendere il progresso fatto con la costruzione di una democrazia rappresentativa che, seppure interpretata male da partiti e politicanti inconcludenti e corrotti, è sempre meglio di un'oligarchia.
Che fra l'altro - vantando larghe intese - approva politiche sbagliate e fallimentari, oltre che inique.
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