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lunedì 21 luglio 2014

Fatti politici

A freddo... mi vien da dire che se il fatto della concussione non c'è perché manca l'utilità per il concusso, se poi il fatto della prostituzione minorile manca perché l'utilizzatore era inevitabilmente convinto che la traviata fosse maggiorenne... ma il fatto che sussiste, politicamente, lo rende un padre della patria? La patria di Renzi, forse, la patria di Verdini, di gente che disistimo quanto Berlusconi.
Non la mia. Non seguirò il suggerimento (provocazione birichina) del presidente del consiglio di mettere sassi sui binari. Ma giudizi politici diàmoli! Degli arroganti vanesi stanno sulle prime pagine a vantarsi di far riforme!
Ma viva l'ostruzionismo! Viva i sassi degli 8.000 emendamenti disel e dei benemeriti dissenzienti. Sabbia negli ingranaggi del disegno di questa sconcia estrema destra travestita da alleanza innovatrice, come sempre.

sabato 19 luglio 2014

Avremo una costituzione di destra

Ascoltare il prof. Pertici e la sen. Ricchiuti (18 luglio alla Festa dell'Arno) fa pensare che dentro o intorno al PD qualcuno ancora ragioni.
E che se volesse Renzi potrebbe portare avanti riforme che migliorino la democrazia (la rappresentatività delle istituzioni), anche quella diretta (invece di restringerla), il lavoro (lottando contro la precarietà, non espandendola), l'economia (perseguendo l'evasione fiscale di cui non parla mai!).
Farebbe il riformista e garantirebbe ugualmente a questa legislatura di durare un bel po' (obiettivo primario di una riforma).
Certo, dovrebbe allearsi su qualcosa con M5S e SEL, invece che con Berlusconi e Verdini. Invece vuol proprio fare riforme di destra.
Vuol proprio asservire il parlamento.
Non è fascismo.
Ma è destra. E poco liberale.

venerdì 18 luglio 2014

Consolazioni immateriali

"eh no, caro lei, io non sono contro il maggioritario e l'esecutivo forte perché sono d'un partito piccolo, ma sono d'un partito piccolo perché è l'unico che è contro il maggioritario e lo strapotere dell'esecutivo.
 

Sarebbe un ben diverso paese se forze maggioritarie promuovessero riforme che aumentano la rappresentatività e il pluralismo delle istituzioni e favoriscono un'informazione affidabile e indipendente"

lunedì 14 luglio 2014

Barricate contro la riforma di Renzi e Berlusconi!

oggi fanno 225 anni dalla presa della Bastiglia, 14 luglio 1789
(225 è anche, per una felice ed evocativa coincidenza, la capienza in litri del barrique, prezioso contenitore di vino, ma anche pezzo indispensabile di tante barricate).
Ebbene oggi mi piace anche ricordare uno dei fondamenti del costituzionalismo moderno, l'art. 16 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che sarebbe stata approvata qualche settimana dopo:

Art. 16. Toute Société dans laquelle la garantie des Droits n'est pas assurée, ni la séparation des Pouvoirs déterminée, n'a point de Constitution. (ogni società in cui la garanzia dei Diritti non è assicurata, né la separazione dei Poteri determinata, non ha alcuna Costituzione)

un articolo tradito oggi da maggioranze sedicenti liberali o democratiche con la cancellazione di diritti (del lavoro, politici) e con la proposta di riforme costituzionali che snaturerebbero l'equilibrio e la separazione dei poteri dando un ruolo preponderante all'esecutivo.


domenica 13 luglio 2014

Luoghi comuni, vantaggi privati

Il mercato del lavoro in Italia è flessibile:
http://stats.oecd.org/Index.aspx?DatasetCode=EPL_OV#

Le due Camere sono rapide, non meno degli altri parlamenti europei, a convertire in legge i decreti del governo:
http://www.senato.it/.../BGT/Schede/Statistiche/index.html

ma forse ormai i parametri non sono le democrazie europee, quando si invocano le riforme, ma il ventennio fascista che ambiva a trasformare aule sorde e grige in bivacco per i propri manipoli, o il mercato del lavoro di qualche paese emergente dell'estremo oriente in cui non c'è alcuna tutela.

sabato 12 luglio 2014

Che fare se il Partito Democratico cancella i diritti e la democrazia?

Un sabato qualunque, piovoso e non caldo come dovrebbe essere un 12 luglio, induce ad annotare, quasi come su un diario intimo, il disagio per i tempi che corrono. Disagio e stanchezza.
Tempi in cui prevale l'inganno e la menzogna nelle cose importanti, pubbliche, come nelle riforme costituzionali propagandate ora come necessarie, ora come utili per "essere credibili in Europa".
Massimo Villone annota le menzogne di una riforma brutta, pericolosa e inutile che riduce l'equilibrio delle istituzioni democratiche per inseguire un'efficienza (o governabilità) che è già a portata, quando c'è volontà politica, e dà al governo uno strapotere mai preteso nemmeno da Berlusconi:
http://ilmanifesto.info/costituzione-e-falsita/
Riforme che sarebbero impensabili se si dovessero prendere sul serio gli appelli di Carlo Azeglio Ciampi (che rinviò alle camere diversi d.l.) e Napolitano contro l'eccesso di decretazione d'urgenza (si ricorda il rinvio del decreto "Englaro"), appelli ripetuti fino a diventare oggetto di numerosi studi (fra gli altri  A. Spadaro, Può il Presidente della Repubblicarifiutarsi di emanare un decreto-legge? Le “ragioni” di Napolitano, in Forum Quad. cost., 2009).

E cosa c'è ora in questa riforma, sostenuta da Napolitano fino a preannunciare di potersi dimettere lieto e soddisfatto se verrà approvata? Una riforma dell'art. 72 Cost. che renderebbe generalizzato e senza limiti l'uso di una procedura più insidiosa del decreto legge, per cui non si parlerebbe più di abusi oltre i limiti costituzionali, ma di un potere senza limiti sancito in costituzione:
art. 72 (comma aggiunto dal ddl) "Il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge sia iscritto con priorità all'ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta ovvero entro un termine inferiore determinato in base al regolamento tenuto conto della complessità della materia. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale. In tali casi, i termini di cui all'articolo 70, terzo comma, sono ridotti della metà

Strapotere che diventa davvero inquietante se si pensa a come sarebbe facile ottenerlo con la nuova legge elettorale "Italicum". Potere che nel frattempo è utilizzato per cancellare il diritto del lavoro, più di quanto ha fatto la ministra Fornero del vituperato governo Monti. Il decreto legge 34/2014, già convertito in legge in pochi giorni da un efficientissimo bicameralismo perfetto, ha deciso di cancellare ogni limite all'assunzione a tempo determinato: il datore di lavoro potrà farlo senza ragione (acausalità), stipulando anche brevissimi contratti - decine e decine - fino a tre anni di tempo totale; anche oltre in alcuni settori, o se così prevede il contratto collettivo. La nuova normativa appare in contrasto frontale con la pur molto liberale direttiva UE 1999/70 in applicazione della quale l'Italia aveva approvato il D.Lgs. 368/2001 che ora Renzi e Poletti hanno sostanzialmente cancellato: rinvio al ricorso-denuncia alla Corte di Giustizia UE preparato dai Giuristi Democratici:
http://www.giuristidemocratici.it/post/20140401200444/post_html

Intanto si prepara una riforma degli ammortizzatori sociali e dei contratti di lavoro (ddl 1428 al Senato) che dà deleghe vaghe al governo, ma di sostanziale rinuncia a coprire le conseguenze della radicale precarizzazione del mercato del lavoro: siamo davvero nel solco del più radicale neoliberismo, ideologia che non ha mai capito perché i contratti di lavoro debbano avere una disciplina diversa dai contratti di compravendita. Sembra che Renzi gli stia dando delle risposte soddisfacenti, sia in patria che a Bruxelles, sostenendo Junker, ma stupisce che le reazioni a questo disegno siano così scarse. La CGIL che ne pensa? La sinistra del PD ha detto qualcosa?

In parlamento l'unica opposizione coerente sui temi detti è la sparuta pattuglia di Sinistra ecologia e libertà, lo dico con riconoscenza e partecipazione, ma rattrista pensare che non solo in parlamento, ma nel paese idee simili sembrano non avere seguito oltre piccole nicchie di intellettuali o movimenti.

L'informazione segue - con paura o convinzione - la main stream sempre più vuota e cialtrona del potere dilagante del rignanese che ha invaso di fedeli incompetenti le amministrazioni locali e nazionali. E senza informazione non si esce dall'inganno preparato a tavolino dal potere più sfacciato e cinico che si sia visto prevalere negli ultimi settant'anni in Italia.

sabato 5 luglio 2014

Se nato morto

In breve, senza distrarsi con questioni marginali, direi che la riforma preparata da Renzi e Berlusconi si riassume in questi elementi:

- legge elettorale che cancella le minoranze con sbarramenti alti e premio di maggioranza

- potere del governo di imporre disegni di legge a data fissa: da approvare alla Camera senza emendamenti entro 60 gg. (peggio del decreto legge che, in sede di conversione, può essere modificato; e senza alcun limite di necessità e urgenza, ma solo per arbitraria decisione del governo)

- senato non elettivo con esponenti locali (sindaci e presidenti di regione e eletti dai consigli regionali) e nominati dal presidente della repubblica,

- senato, soprattutto, senza poteri effettivi: anche nelle competenze (legate alle questioni locali) che dovrà condividere col Senato, la Camera potrà imporre il proprio testo approvandolo a maggioranza assoluta (quorum facile da raggiungere con l'Italicum)

- poteri di modifica della costituzione e di nomina di organismi costituzionali (corte costituzionale, presidente della repubblica, CSM) saranno quasi a portata della maggioranza governativa.

Il risultato sarà un rafforzamento del potere esecutivo che dominerà sia il legislativo sia le istituzioni di garanzia (l'effetto su queste non è automatico, ma è reso certo molto più debole ogni procedimento o maggioranza aggravata). L'elezione indiretta del presidente del consiglio sarà solo apparente, ma il meccanismo è più insidioso dell'elezione diretta (pur rara in democrazia) perché con un solo voto si determinano entrambi gli organi (governo e camera) vincolandoli in modo indissolubile e dissuadendo così la maggioranza governativa dallo sfiduciare il governo.

Fermateli.