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sabato 12 luglio 2014

Che fare se il Partito Democratico cancella i diritti e la democrazia?

Un sabato qualunque, piovoso e non caldo come dovrebbe essere un 12 luglio, induce ad annotare, quasi come su un diario intimo, il disagio per i tempi che corrono. Disagio e stanchezza.
Tempi in cui prevale l'inganno e la menzogna nelle cose importanti, pubbliche, come nelle riforme costituzionali propagandate ora come necessarie, ora come utili per "essere credibili in Europa".
Massimo Villone annota le menzogne di una riforma brutta, pericolosa e inutile che riduce l'equilibrio delle istituzioni democratiche per inseguire un'efficienza (o governabilità) che è già a portata, quando c'è volontà politica, e dà al governo uno strapotere mai preteso nemmeno da Berlusconi:
http://ilmanifesto.info/costituzione-e-falsita/
Riforme che sarebbero impensabili se si dovessero prendere sul serio gli appelli di Carlo Azeglio Ciampi (che rinviò alle camere diversi d.l.) e Napolitano contro l'eccesso di decretazione d'urgenza (si ricorda il rinvio del decreto "Englaro"), appelli ripetuti fino a diventare oggetto di numerosi studi (fra gli altri  A. Spadaro, Può il Presidente della Repubblicarifiutarsi di emanare un decreto-legge? Le “ragioni” di Napolitano, in Forum Quad. cost., 2009).

E cosa c'è ora in questa riforma, sostenuta da Napolitano fino a preannunciare di potersi dimettere lieto e soddisfatto se verrà approvata? Una riforma dell'art. 72 Cost. che renderebbe generalizzato e senza limiti l'uso di una procedura più insidiosa del decreto legge, per cui non si parlerebbe più di abusi oltre i limiti costituzionali, ma di un potere senza limiti sancito in costituzione:
art. 72 (comma aggiunto dal ddl) "Il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge sia iscritto con priorità all'ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta ovvero entro un termine inferiore determinato in base al regolamento tenuto conto della complessità della materia. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale. In tali casi, i termini di cui all'articolo 70, terzo comma, sono ridotti della metà

Strapotere che diventa davvero inquietante se si pensa a come sarebbe facile ottenerlo con la nuova legge elettorale "Italicum". Potere che nel frattempo è utilizzato per cancellare il diritto del lavoro, più di quanto ha fatto la ministra Fornero del vituperato governo Monti. Il decreto legge 34/2014, già convertito in legge in pochi giorni da un efficientissimo bicameralismo perfetto, ha deciso di cancellare ogni limite all'assunzione a tempo determinato: il datore di lavoro potrà farlo senza ragione (acausalità), stipulando anche brevissimi contratti - decine e decine - fino a tre anni di tempo totale; anche oltre in alcuni settori, o se così prevede il contratto collettivo. La nuova normativa appare in contrasto frontale con la pur molto liberale direttiva UE 1999/70 in applicazione della quale l'Italia aveva approvato il D.Lgs. 368/2001 che ora Renzi e Poletti hanno sostanzialmente cancellato: rinvio al ricorso-denuncia alla Corte di Giustizia UE preparato dai Giuristi Democratici:
http://www.giuristidemocratici.it/post/20140401200444/post_html

Intanto si prepara una riforma degli ammortizzatori sociali e dei contratti di lavoro (ddl 1428 al Senato) che dà deleghe vaghe al governo, ma di sostanziale rinuncia a coprire le conseguenze della radicale precarizzazione del mercato del lavoro: siamo davvero nel solco del più radicale neoliberismo, ideologia che non ha mai capito perché i contratti di lavoro debbano avere una disciplina diversa dai contratti di compravendita. Sembra che Renzi gli stia dando delle risposte soddisfacenti, sia in patria che a Bruxelles, sostenendo Junker, ma stupisce che le reazioni a questo disegno siano così scarse. La CGIL che ne pensa? La sinistra del PD ha detto qualcosa?

In parlamento l'unica opposizione coerente sui temi detti è la sparuta pattuglia di Sinistra ecologia e libertà, lo dico con riconoscenza e partecipazione, ma rattrista pensare che non solo in parlamento, ma nel paese idee simili sembrano non avere seguito oltre piccole nicchie di intellettuali o movimenti.

L'informazione segue - con paura o convinzione - la main stream sempre più vuota e cialtrona del potere dilagante del rignanese che ha invaso di fedeli incompetenti le amministrazioni locali e nazionali. E senza informazione non si esce dall'inganno preparato a tavolino dal potere più sfacciato e cinico che si sia visto prevalere negli ultimi settant'anni in Italia.

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