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lunedì 21 dicembre 2015

Governabilità forzata per una politica piccola piccola

In Italia, secondo i sondaggi, PD e M5S sono sul 30% dei consensi, altri due partiti di destra (frase volutamente ambigua) sommati danno il 25%. Spiccioli a sinistra e altri. Una legge elettorale come la spagnola farebbe probabilmente salire la lega e il piddì, ma nessuno otterrebbe ovviamente la maggioranza da solo. 

La soluzione "Renzi", di cui l'autore si vanta presuntuosamente guardando a modo suo i risultati spagnoli (senza contare che vuol distinguersi da un successo, non da un fallimento: la Spagna ieri ha superato il bipartitismo postfranchista che aveva ingessato la politica spagnola), è quella di falsare il risultato, dando il premio a chi arriva primo, pur restando minoranza: così è fatto l'Italicum, legge fatta per gabbare la Consulta e che si dichiara proporzionale e con collegi piccoli (stretti stretti, direbbe Nilla Pizzi che di spagnola s'intendeva) e con le preferenze, in realtà non è più proporzionale, ma è una lotteria grazie al premio; i collegi piccoli sono un'illusione, visto che il peso dei partiti è determinato dal collegio unico nazionale (e poi il risultato è stravolto dal premio, ovviamente); e le preferenze sono pure un'illusione, essendo bloccati (nominati, quindi) i capilista. Da non dire in giro che i collegi, essendo piccoli, sono tanti. Ed essendo bloccati, sono tanti piccoli collegi bloccati. E quindi tanti capilista nominati.

Questa soluzione da un lato uccide la rappresentanza, il diritto di voto, ma a favore di cosa? Della governabilità? Ma noddavvero! A favore del governo, del potere, che è altra cosa. Si registra già oggi la tendenza dei due "poli" tradizionali a governare insieme (senza elezioni, ma Renzi ne soffre, poveretto) per escludere i terzi intrusi e per non fare nessuna politica incisiva, sia perché centrodx e centrosx condividono le scelte neoliberiste (e Renzi da due anni le segue strenuamente, pur dichiarandosi ad esse alternativo), sia perché, pur di garantirsi la vittoria, i contendenti corrono al centro e trascurano ogni aut-aut, ogni riforma seria che non sia le ormai digerite privatizzazioni e deregolamentazioni osannate dai poteri forti, dai tecnici, odierni oracoli che oltre ad annunciare la crisi, la portano. 

Vista la prova delle grandi alleanze (sia quelle montiane, sia quelle renziane, sia ancora quelle suggerite dalla necessità di garantirsi la vittoria al I turno o al ballottaggio con l'Italicum, la legge anti-grillo) credo che avremmo leggi o riforme ben più sensate se fossimo in una situazione di "ingovernabilità" con il PD che, anziché fare quel che gli pare, dovesse convincere l'alleato della bontà di una riforma.