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mercoledì 27 marzo 2013
Di male in peggio. In Italia non si fanno rivoluzioni, ma solo controriforme (ovvero: o Grillo o democrazia)
Ammettiamo che la destra nuova, quella nata negli anni '90, con Fiuggi e Arcore, è stata ed è dichiaratamente anticostituzionale ed ha aggravato le tendenze autoritarie delle democrazie dominate dai mass-media. Ammettiamo anche che la sinistra da trent'anni ha lavorato a stravolgere la democrazia dando l'esempio, partendo dall'esaltazione culturale e legislativa dell'esecutivo, approvando leggi elettorali che mortificavano il ruolo degli elettori e delle assemblee elettive, favorendo la personalizzazione della politica, ecc.
Ora arrivano i nuovi, dai tratti qualunquisti che gridano contro la partitocrazia, ma cosa hanno proposto sinora, oltre ad un condivisibile disprezzo per il malaffare e la corruzione che foraggia inetti? Un esaltato e maniacale assalto ai costi della politica, quasi insignificanti rispetto alle dimensioni e all'urgenza della crisi economica. Un governo che affronti appunto la crisi economica con ottica diversa dall'austerità di Monti rischia di fallire in nome di purezze d'intenti anticastali.
domenica 10 marzo 2013
Partiti e Spartiti
Come già berlusconi dal 1994 (o dal 1978) col mezzo ormai vecchio della TV
(e quello ancor più vecchio della Mafia), secondo me Grillo-Casaleggio non
sono un'isola, ma furbi anticipatori dell'evoluzione informatica della democrazia, della discussione della comunità.
Evoluzione che non può essere evitata, ma di cui dovremmo prendere (cogliere,
favorire) il meglio: le stesse richieste di informazione, rispetto delle
minoranze, trasparenza, conoscenza tempestiva delle proposte, conoscenza
dei processi deliberativi che si fanno oggi - e da anni - ai partiti "tradizionali",
applicati al partito virtuale significano la costruzione di una rete che
davvero discute e partecipa, si informa e decide.
Quello che hanno messo sù Grillo e Casaleggio mi sembra - non ho certo studiato
granché, ma le vicende intorno a queste elezioni lo lasciano pensare - invece
una cassa di risonanza a un progetto studiato a tavolino. Il contrario della
partecipazione.
Applicato il sistema plebiscitario ai meccanismi della democrazia rappresentativa
nascono attriti difficili da risolvere, ma se il limite è vecchio e lo soffrono
tutti i partiti sulla piazza: resistenza a mettere in discussione il progetto
dei leader, volontà anzi di garantirsi la indiscutibilità di ogni decisione
futura; la soluzione è semplice: mettersi in discussione, accettare il confronto,
aprire in ogni passaggio cruciale, se viene chiesto da una quota di iscritti,
un periodo di discussione e giungere ad una decisione della base o di un
qualche organismo previsto.
Se sarà questa l'evoluzione del Movimento cinque stelle sarà difficile resistergli, ma così com'è credo che farà nascere contrasti interni pesanti, oltre che danni enormi a questa delicata fase della democrazia. Se farà quest'evoluzione diventerà davvero difficile per gli altri partiti non seguire l'esempio di apertura e trasparenza e accessibilità.
Invece si può configurare un'evoluzione opposta: la richiesta di adeguare
i meccanismi della democrazia rappresentativa a queste pretese ancora acerbe
- almeno all'apparenza, anche se probabilmente già furbamente calcolate -
a queste implicite richieste della democrazia dei blog, dei social-network.
Il meccanismo che davvero azzera i partiti, la rappresentanza e il pluralismo
è la combinazione, credo, fra presidenzialismo plebiscitario e (apparente)
democrazia diretta: il capo fa proposte blandendo il popolo, ottiene facilmente
il consenso e poi fa quello che gli pare.
Non sarà male considerare le proposte di riforma della Costituzione, o anche solo di nuova legge elettorale nazionale, alla luce di questa probabile evoluzione dei partiti, o anche solo dell'affermazione del Movimento di Grillo.
sabato 9 marzo 2013
Frenzy...
- che situazione di merda
- poteva andare peggio?
- poteva vincere berlusconi
- no, si poteva tornare alle urne
- ah, ma in quel caso si rifarebbero le primarie
- e vincerebbe renzi
- poteva andare peggio.
domenica 3 marzo 2013
Vincitori
Ora tutti a parlare di TERZA repubblica senza aver capito un tubo della Prima.
1. il partito tradizionale è finito, si va in parlamento con un tweet e 22 mi piace
2. i ladri che promettono condoni hanno uno zoccolo duro sul 25% e talvolta vincono
3. la sinistra parla a poche persone e non ha la forza (spesso nemmeno la convinzione) di difendere un modello di democrazia purtroppo in declino
4. siccome siamo in crisi economica nera avremo un governo col M5S che si occuperà d'altro (cose urgenti, ma ridicole rispetto al fallimento, come corruzione, l.elettorale e carcere).
26.2.2013
1. il partito tradizionale è finito, si va in parlamento con un tweet e 22 mi piace
2. i ladri che promettono condoni hanno uno zoccolo duro sul 25% e talvolta vincono
3. la sinistra parla a poche persone e non ha la forza (spesso nemmeno la convinzione) di difendere un modello di democrazia purtroppo in declino
4. siccome siamo in crisi economica nera avremo un governo col M5S che si occuperà d'altro (cose urgenti, ma ridicole rispetto al fallimento, come corruzione, l.elettorale e carcere).
26.2.2013
"Indignez vous" - adieu à Stéphane Hessel
http://www.lemonde.fr/disparitions/article/2013/02/27/mort-de-stephane-hessel-a-l-age-de-95-ans_1839458_3382.html
Due di noi
- dai retta, con Renzi avreste vinto
- no, con Renzi avrebbe vinto Renzi
- retorica!... Perché con Bersani "vince il popolo"?
- no, però perdiamo tutti insieme e vediamo cosa fare
- si, fare pace con Grillo, siete dei voltagabbana!
- no, guarda che è Grillo che svolta, i suoi li ha messi tutti dentro e tra dieci giorni comincerà a dire che ormai sono infettati dalla "kasta"
- non si salva nessuno?
- Berlusconi: non avrà né galera né responsabilità di governo, alla sua età è il massimo.
- Dici che se lo paragoniamo ad Andreotti si offende?
- no, con Renzi avrebbe vinto Renzi
- retorica!... Perché con Bersani "vince il popolo"?
- no, però perdiamo tutti insieme e vediamo cosa fare
- si, fare pace con Grillo, siete dei voltagabbana!
- no, guarda che è Grillo che svolta, i suoi li ha messi tutti dentro e tra dieci giorni comincerà a dire che ormai sono infettati dalla "kasta"
- non si salva nessuno?
- Berlusconi: non avrà né galera né responsabilità di governo, alla sua età è il massimo.
- Dici che se lo paragoniamo ad Andreotti si offende?
Libertà da Grillo e democrazia
Beppe Grillo ora - 3 marzo 2013 - mette sotto attacco anche l'art. 67 Cost.
Liquidarlo per attacco interessato, per il timore che i "suoi" eletti lo lascino richiamati dal senso di responsabilità o dall'ambizione di governare e realizzare qualcosa, è sin troppo facile.
Del resto dx e sx hanno fatto di molti altri articoli carta straccia: ad es. 11 (guerre a go-go) e 33 (finanziamento alle scuole private), art. 77 (decreti legge altro che necessarii e urgenti)...
Che ne pensa il M5S di queste norme? E' favorevole alla prassi che le ha sostanzialmente cancellate?
Che ne pensa della riforma dell'art. 41 che vuole la destra?
Però il segno di questo attacco di Grillo al "senza vincolo di mandato" dell'art. 67 non va trascurato: non c'entrano nulla De Gregorio o Scilipoti, l'autonomia del deputato tutela il Parlamento ancor prima del parlamentare. Pensare che vada contro gli elettori (o contro i partiti personali che organizzano il consenso) è una semplificazione pericolosa: Gaetano Azzariti notava in un saggio in merito del 2008: "... Più corretto appare allora ribadire la doppia valenza della garanzia di cui all’articolo 67 Costituzione: da un lato a favore del singolo rappresentante, il quale può far valere la sua autonomia dal rappresentato, ed ora anche dagli altri soggetti (i partiti) partecipi del circuito della rappresentanza; d’altro lato a favore dell’organo rappresentativo, non limitato nella sua “sovranità” da soggetti esterni in grado di impedirne decisioni o funzioni. Una doppia valenza garantista che – privata del suo valore esclusivamente individualista - non può essere letto in funzione necessariamente antagonista rispetto alle esigenze di natura democratica e sociale, neppure se esse si manifestano entro il sistema della rappresentanza nelle forme di condizionamento della “libera” volontà del rappresentante..." http://www.astrid-online.it/--il-siste/Studi--ric/AZZARITI_AIC2008.pdf
Stamani gli eletti del M5S inneggiavano al parlamento che finalmente sarebbe tornato in mano ai cittadini: l'iniziativa rasserena, purché non la si legga come occupazione, ma come avvio di una ripresa di una fiducia nelle istituzioni che passa anche dall'art. 67 Cost.
Liquidarlo per attacco interessato, per il timore che i "suoi" eletti lo lascino richiamati dal senso di responsabilità o dall'ambizione di governare e realizzare qualcosa, è sin troppo facile.
Del resto dx e sx hanno fatto di molti altri articoli carta straccia: ad es. 11 (guerre a go-go) e 33 (finanziamento alle scuole private), art. 77 (decreti legge altro che necessarii e urgenti)...
Che ne pensa il M5S di queste norme? E' favorevole alla prassi che le ha sostanzialmente cancellate?
Che ne pensa della riforma dell'art. 41 che vuole la destra?
Però il segno di questo attacco di Grillo al "senza vincolo di mandato" dell'art. 67 non va trascurato: non c'entrano nulla De Gregorio o Scilipoti, l'autonomia del deputato tutela il Parlamento ancor prima del parlamentare. Pensare che vada contro gli elettori (o contro i partiti personali che organizzano il consenso) è una semplificazione pericolosa: Gaetano Azzariti notava in un saggio in merito del 2008: "... Più corretto appare allora ribadire la doppia valenza della garanzia di cui all’articolo 67 Costituzione: da un lato a favore del singolo rappresentante, il quale può far valere la sua autonomia dal rappresentato, ed ora anche dagli altri soggetti (i partiti) partecipi del circuito della rappresentanza; d’altro lato a favore dell’organo rappresentativo, non limitato nella sua “sovranità” da soggetti esterni in grado di impedirne decisioni o funzioni. Una doppia valenza garantista che – privata del suo valore esclusivamente individualista - non può essere letto in funzione necessariamente antagonista rispetto alle esigenze di natura democratica e sociale, neppure se esse si manifestano entro il sistema della rappresentanza nelle forme di condizionamento della “libera” volontà del rappresentante..." http://www.astrid-online.it/--il-siste/Studi--ric/AZZARITI_AIC2008.pdf
Stamani gli eletti del M5S inneggiavano al parlamento che finalmente sarebbe tornato in mano ai cittadini: l'iniziativa rasserena, purché non la si legga come occupazione, ma come avvio di una ripresa di una fiducia nelle istituzioni che passa anche dall'art. 67 Cost.
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