Almeno due menzogne stanno alla base delle scelte di politica economica, fiscale e lavoristica dei governi Renzi e predecessori (questo innova solo per l'irruenza della scalata, per il resto conferma berlusconi e sorpassa alla grande fornero e monti): flessibilità e ricchezza. Aumentare la flessibilità del lavoro non è solo inutile all'uscita dalla crisi, ma è già stato fatto e insistere vuol dire volerla aggravare a spese, soprattutto, di chi ha già dato, come dice bene Gallino ( http://www.syloslabini.info/…/progetto-vecchio-e-pericolos…/ )
e a favore di chi in questi anni si è arricchito, come spiega Piketty, sintetizzato mi pare efficacemente da Bellanca sul Ponte di ottobre, pag. 77.
Fare Jobs act e tagli al posto di riforme fiscali, patrimoniali e investimenti pubblici vuol dire voler assecondare la crisi economica e accentuare una concentrazione delle ricchezze in mani tirchie, evasori e rentier che non promettono altro che disastri sociali.
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