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martedì 17 gennaio 2017

Eletti o diretti

Raggi: il contratto tra candidati M5S e Garanti (non la srl Casaleggio) non è stato giudicato dal tribunale civile di Roma. E non c'è ineleggibilità. Il ricorso dell'avv. Venerando Monello (che il Tribunale chiama in dispositivo Monello Vagabondo) è composto da una sommatoria un po' caotica di principi difficilmente criticabili.

Ha un merito: ha portato nel dibattito i vincoli cui si sottopongono i candidati del M5S. Non basta contrapporre il divieto del vincolo di mandato. Quei vincoli, se rispettati, producono l'eterodirezione completa dell'eletto.

Credo che quel contratto sia radicalmente nullo (per illiceità della causa, direi) e che pertanto non vincoli gli eletti; e saranno loro a poterlo far dichiarare nullo dal tribunale, se l'altro contraente (Grillo) chiedesse i 150.000 euro o le dimissioni in caso di pretesa violazione.

Quindi spero che ogni eletto del M5S si prepari ad una sonora pernacchia dinanzi alle richieste di Grillo e dei suoi sgherri.

Ma l'effetto più grave di quel contratto è che, finché c'è, costituisce una minaccia grave alla democrazia rappresentativa che, infatti, il M5S vuole distruggere. E pretende di sottoporre le cariche istituzionali alla disciplina di partito.
È una questione di cultura politica e istituzionale enorme che una sentenza non avrebbe potuto comunque risolvere.

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