Anniversario ineludibile, il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione di ben cinque uomini della sua scorta. Ma non fermiamoci a sfrucugliare materiale vecchio di un vecchio caso giudiziario, o a intervistare i brigatisti alla ricerca di "chi sparò al segretario della DC": ma cosa ce ne frega di sapere chi sparò? La vicenda umana sia delle vittime, sia dei carnefici, è importante, certo, da non smettere mai di interrogarla per interrogarci.
Ma rischia di essere troppo insistita l'attenzione alle vicende private degli individui, quando più che mai il fatto ha una rilevanza culturale e politica per l'intera nazione: degli idioti complottisti armati uccisero un democristiano di sinistra che avrebbe portato al governo socialisti e comunisti.
Erano idioti davvero, violenti e ottusi come tutti i complottisti, almeno avessero dato segnali di profondità interiore, o di cinismo estremo, eroico (girano in teatro versioni diverse, romantica e cinica, del Raskolnikov di Delitto e castigo)...
Importante è secondo me riflettere sul gran favore che le BR fecero alle destre, agli USA, a come avremmo affrontato la fine dell'età dell'oro dell'attuazione della costituzione e del boom economico e l'affermazione di Reagan (1981-1989) e Thatcher (1979-1990) e del neoliberismo.
Negli anni che seguirono ricoprirono la carica di presidente del consiglio - a capo di varie edizioni di centrosinistra in cui il PCI era sempre escluso - Andreotti, Andreotti, Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, Fanfani, Goria, De Mita, Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi.
Si passò dal consociativismo interrotto a governi di destra travestiti da centrosinistra, per tuffarsi poi dopo 15 anni nell'avventura europea favorita da Amato e Ciampi.
Gli anni dal 1945 al 1978 sono cruciali per la storia d'Italia, nessuno li indaga a dovere, ci si sfinisce sul fascismo, sulle amanti del duce, sui crimini dei neri, ma anche no, e dei rossi, ah, anche loro, e poi... zap... anni di piombo, rapimento di Aldo Moro. E poco dopo senza nemmeno raccontarcelo, via con le privatizzazioni, il congelamento della costituzione, la libera concorrenza, la fine della scala mobile, le liberalizzazioni, l'elezione diretta dei sindaci, fino al fiscal kompact.
Se potessimo avere una saudade collettiva, in Italia, dovrebbe essere per la socialdemocrazia che non abbiamo avuto e per il neoliberismo che ci siamo sorbiti senza mai discutere le alternative...
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