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martedì 22 settembre 2020

Elezioni regionali: contro l'elezione diretta e il premio di maggioranza (specie in Toscana)

 In Toscana con un sistema proporzionale senza sbarramenti (o sbarramenti bassi, ad esempio al 2 %) e qualche consigliere in più (erano prima 65 fino al 2010, poi 53 fino al 2013, oggi 40 + 1, con lo sbarramento naturale già al 2,5%) la coalizione di Eugenio Giani avrebbe avuto diversi alleati e diversi risultati, ma comunque non avrebbe preso la maggioranza in consiglio senza allearsi con Toscana a Sinistra e magari anche con il M5S o con altre liste che in prima battuta non si sarebbero alleate per stare sotto il cappello della coalizione (e con la soglia al 3%, anziché al 5% stando fuori), ma avrebbero corso da sole. 

Su 1.800.000 voti totali, ben 225.000 (il 12,5%) sono stati buttati via per non aver superato la soglia, di questi 144.000 hanno concorso al risultato di coalizione, ma non hanno avuto seggi.

Si consideri poi che tra premio di maggioranza e sbarramenti il vincitore del premio è sovrarappresentato (24 seggi + Giani - ovvero oltre il 60% - con il 48,62%, invece dei 19 seggi di un proporzionale) e l'opposizione è compressa nei rimanenti 16 seggi, anziché 21. 

In consiglio avremo tre partiti (PD, Lega e F.d'I., oltre a Italia viva con 2 consiglieri e Forza Italia e M5S con 1 consigliere).

Il rispetto del diritto di voto e di partecipazione impone una legge elettorale meno distorsiva delle intenzioni degli elettori. 

Fra l'altro le contrattazioni e gli scambi avvengono anche col maggioritario, anzi: col proporzionale sono discussi in consiglio dopo le elezioni, mentre gli accordi preelettorali avvengono di solito all'insaputa degli elettori, fra correnti o segreterie di partiti. 

E come diceva Sartori (citato da Canfora) "persino un ritorno alla proporzionale pura sarebbe meglio che niente. Perché in tal caso i partitini del 2-3 per cento sopravviverebbero innocui, nel senso che tornerebbero a pesare per i voti che ottengono e  non , invece, per gli abbondantissimi seggi in più che oggi ottengono al tavolino vendendo le proprie desistenze" (Sartori, Legge elettorale senza tabù, Corriere della sera 8 agosto 2004).

Una legge elettorale proporzionale e l'elezione indiretta - in consiglio - del presidente della giunta regionale era stata proposta dai consiglieri di Toscana a sinistra nel 2019, forse troppo tardi per accendere un dibattito ed eventuali consensi nella maggioranza e nell'opposizione di destra. Ma la strada andrebbe percorsa, sulla scia dell'auspicata scelta del proporzionale a livello nazionale, dopo la sconsiderata conferma referendaria del drastico taglio dei parlamentari.


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