Polonia vs. EU: il contrasto è frontale, la corte costituzionale di Varsavia nega la prevalenza del Trattato UE, e di suoi articoli fondamentali, sulla costituzione polacca.
Dicono i giuristi Dehousse (Liegi) che "“In Germany, the attack came from the judges, while in Poland it came from the judges and the authorities. That is worse, and forces the EU to react”
e Eeckhout (Londra) che “If we take this judgment seriously, this has to be resolved. The EU should say: You now have to change the Polish constitution or you cannot remain a member state”.
È senz'altro un attacco reazionario, da destra, rinforzato dal fronte anti immigrazione di ben dodici stati dell'Est europeo, ma mette a nudo anzitutto la non risolta convivenza fra trattati (non costituzione) europei e costituzioni statali e questo non è un problema solo dei cattivissimi sovranisti orientali, ma anche dei paesi occidentali e, soprattutto, di quelli mediterranei; secondariamente è un problema di rispetto dello stato di diritto e di irrisolte procedure ex art. 7.
Porre l'accento solo su queste, sullo stato di diritto, e quindi sui diritti civili, nasconde maliziosamente la distanza che c'è, ad esempio, fra costituzione italiana e trattati UE sul piano dell'intervento pubblico nell'economia e dei diritti sociali ed economici. E non ci fa vedere un effetto sempre vivo: che in Italia, ma anche in Francia, l'insoddisfazione per la direzione politica dell'integrazione europea sia ascoltata solo dagli stolti amici dei sovranisti orientali.
Bisognerebbe invece prendere atto di come la cessione di sovranità non sia, salvo alcuni settori e salvo le eccezioni emergenziali realizzate per salvare l'euro e la domanda in area euro (e non certo i paesi scialoni del Sud), in favore di un soggetto sovranazionale che realizzi un'espansione territoriale di tutti i diritti fondamentali. Perché è evidente che non realizzi l'internazionalismo dei diritti che sta alla base del concetto giacobino (ma anche, per altri versi, mazziniano) di nazione.
Non credo che la politica abbia la forza di imprimere questa svolta all'integrazione europea, certo che veder scricchiolare le magnifiche sorti europee per richieste di arretramento sui diritti umani e sulle libertà fondamentali mette giustamente in allarme. Ma non si pensi che il consenso verso queste fughe nazionaliste non includa un forte disagio sociale, non risieda anche nelle crescenti disuguaglianze economiche.
https://www.politico.eu/article/explained-poland-court-ruling-european-union-eu/
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