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mercoledì 4 dicembre 2013

Dopo la sentenza di oggi 4 dicembre della Corte Costituzionale
- abbiamo una nuova legge elettorale, risultato della sentenza di oggi della C.Cost. che finalmente concede a sé di giudicare direttamente la conformità a costituzione di una legge elettorale, la novità è enorme. E benvenuta;
- se le camere fossero sciolte dal PdR prima che venga approvata una nuova legge, si andrebbe a votare con un sistema (salvo verifica delle motivazioni della sentenza di oggi) proporzionale con le preferenze e con gli sbarramenti previsti dal porcellum;
- il parlamento eletto è legittimo, ci mancherebbe altro (direi che la retroattività non possa invalidare i rapporti già definiti, in questo caso con la convalida degli eletti), ma non è legittimato politicamente a metter mano alla costituzione; e nemmeno a inventarsi una nuova legge elettorale che confligga con i principi che leggeremo presto nella sentenza (ma basterebbe leggere la costituzione, artt. 1, 3, 48, 67)
- gli eletti sono stati prescelti con procedimento poi giudicato illegittimo e le maggioranze sono determinate da un sistema pure giudicato incostituzionale
- la priorità oggi è dunque andare a votare al più presto, non fare una nuova legge elettorale che già c'è!!!
- se una nuova legge elettorale si vorrà fare dovrà essere in fretta e nel rispetto della Costituzione che, vedremo le motivazioni della sentenza, comunque impone il rispetto dell'uguaglianza del voto (art. 48) e della rappresentanza della volontà degli elettori (art. 1 e 67), quindi niente effetti distorsivi come il premio di maggioranza e niente liste bloccate
- Grillo vuole il Mattarellum, ma l'effetto premiale è simile, anche se diffuso, a quello del Porcellum; Franceschini chiede una nuova legge che dia stabilità (rieccola la stabilità).

Renzi ha già messo le mani avanti chiedendo il doppio turno; ma sarebbe questo parlamento a votare queste belle innovazioni, insomma: è senz'altro più coerente col sistema lasciare le cose come stanno e andare a votare senza aprire altri cantieri.
E chiudere subito quello della riforma costituzionale.

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