Spero che la foto che ha diffuso Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana in cui è a fianco di una famiglia di rom suoi vicini di casa (ma sono nomadi o stanziali?), non diventi una foto natalizia, che non si banalizzi il messaggio perché un'uscita del genere entra nel vivo dell'emergenza di questi giorni, le intolleranze di alcuni quartieri fomentate dalla propaganda razzista di alcuni movimenti politici.
Enrico Rossi usa un linguaggio antico: l'esempio del sovrano. Certo, sovrano moderno, eletto e probabilmente rieletto, sia pure con la pessima legge cucinata dal PD.
Non è buonismo, anche se ovviamente lo stanno accusando di non pensare agli italiani, come se Rossi non governasse, bene o male, tutti i giorni pensando ai toscani anzitutto. E a chi vive in Toscana, da qualunque parte venga.
Essere terra d'immigrazione, terra che sa offrire cure sanitarie complesse anche agli stranieri (sia pure di una sanità sempre più privatizzata), terra dove si prova a far vivere i diritti universali, dovrebbe essere orgoglio dei toscani.
Invece si leggono cose che ci fanno vergognare (anagramma di governare, ma avanza una g).
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