Il 12 dicembre molti scioperano con parecchi buoni motivi: il Jobs Act
è il peggior provvedimento degli ultimi decenni contro il diritto
del lavoro, o quel poco che ne rimaneva. E lo ha voluto il PD.
E' vero che in molte parti è
incostituzionalmente in bianco, ma dove c'è nero su bianco c'è
scritto che si predilige un contratto a tempo indeterminato che sarà
senza tutele, che si vogliono rivedere i poteri dell'imprenditore di
cambiare le mansioni dei lavoratori e di controllarli a distanza
mentre lavorano.
Mi sa che il modello di impresa del
"più grande partito riformista" sia quello di Amazon: il
lavoratore è una breve comparsa sottopagata terrorizzata che fa a
gara con altri disperati per salvarsi da un licenziamento che (v.
studio UIL) all'impresa conviene (perché gli sgravi fiscali e
contributivi saranno probabilmente più alti dell'indennizzo per un
licenziamento illegittimo).
Ma poi in fondo è stato già fatto
tutto col decreto Poletti: contratto a termine libero, "acausale",
per tre anni e più. Le nuove assunzioni sono già per l'85%
contratti a termine.
La propaganda di regime racconterà che
sono in sciopero e in strada i lavoratori "privilegiati",
ma le balle del "bomba" cominciano a stancare, non ride più
nessuno.
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