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martedì 21 aprile 2015

Sana e robusta sostituzione

La sostituzione dei parlamentari in commissione perché dissenzienti rispetto al gruppo rientra nelle facoltà
del gruppo parlamentare e rispetta il regolamento della camera che vuol garantire che la Commissione rappresenti proporzionalmente il gruppo di riferimento (http://www.forumcostituzionale.it/…/parlam…/0020_curreri.pdf ).

Ma ci sono due aspetti ineludibili in questa vicenda: qui il dissenso èverso un progetto di legge anzitutto in materia elettorale, inoltre che affronta la materia in modo almeno selettivo, riducendo lo spazio delle
minoranze; inoltre la vicenda è condotta in modo spiccio e irruente dall'esecutivo che detta testo, tempi e modalità dell'iter di approvazione.

Non siamo insomma in una normale dialettica parlamentare in cui pochi dissenzienti devono rispettare il sereno confronto tra partiti, opinionisti e parlamentari. Qui il governo vuol ottenere l'approvazione
di una legge che - assieme alla modifica della costituzione - stravolge proprio regole e rapporti utilizzati nell'affrettata approvazione perché consolida artificiosamente le maggioranze (con premio di maggioranza e
capilista bloccati) e consente al governo di dettare l'ordine e i tempi dei lavori parlamentari (con l'approvazione a semplice richiesta dei ddl governativi a data fissa). 

Allora invocare l'art. 67 Cost., ma anche il rispetto dell'art. 72 Cost. (l'iter di approvazione ordinario in aula), e in generale il principio di separazione dei poteri che sta in tutta la II parte della costituione, non mi sembra così inadeguato. 

La prepotenza dell'esecutivo, esercitata anche grazie alla coincidenza di cariche del premier-segretario-capogruppo virtuale, deve trovare un'interpretazione più rigorosa dei principi di libertà del singolo parlamentare e queste operazioni di sostituzione dettate da palazzo Chigi non possono non apparire esosi, antidemocratici, autoritari.

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