Alberto Negri sugli odiosi attentati di #Bruxelles. Mmm... Dice, fra l'altro, che il terrorismo va combattuto qui, Salah andava e veniva da Bruxelles, etc. Va bene, ci sarà qualche falla dell'intelligence. Falle strutturali, magari. E non sono certo risolutivi gli interventi puntuali (il drone che uccide tizio in Siria, etc.) o quelli devastanti (guerra alla Libia, guerra all'Afganistan, etc.). Però, una volta che l'intelligence sarà perfetta (e le nostre "democrazie" ridotte a stati di polizia), il mondo continuerà o no a produrre conflitti in medio oriente e desideri di attentati terroristici di propaganda in Europa? Se sì, quegli attentati ci saranno sempre, un qualsiasi isolato desiderio di distruzione sfuggirà sempre alla prevenzione. Insomma, da analista del menga vi dico che bisogna combattere le cause, non mettere lucchetti perfetti.
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/mondo/2016-03-22/attentati-bruxelles-fallimento-dell-intelligence-europea-100131.shtml?uuid=AC4iTfsC
Il terrorismo è fonte di panico, piuttosto che di morte: l'aumento del rischio di morire è statisticamente insignificante, con o senza terrorismo. Certo, i morti di ogni attentato sono giustamente una ferita tragica. L'iniezione di irrazionalità è inevitabile, però non deve farci considerare gli attentati senza causa. Perderemmo la nostra libertà inutilmente nel tentativo di proteggerci senza giardare alle cause.
Purtroppo ogni carica elettiva sente questo compito di protezione del cittadino, perseguirlo in modo troppo obliquo, non immediato, non paga.
Eppure se Iraq e Siria e Libia avessero governi non democratici (facciano loro!), ma solidi, con tutti gli elementi essenziali (territorio, esercito, governo), l'appeal dell'IS sarebbe ben minore.
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