Siamo soffocati da giornalisti faziosi e politici bugiardi e spesso i politici usano i giornalisti bugiardi. Come riconoscerli?
Quello di Report sarebbe un giornalismo a tesi, comunque non mi attira, è petulante, un po' fastidioso, ma ammetto che sia anche efficace, documentato e mai "falsificatore". Quindi direi di disprezzare Report, se vogliamo, ma di assolverlo dall'accusa di manipolazione.
Avverse a Report sono un po' tutte le testate e politici moderati d'Italia, di solito in sintonia con Confindustria e dintorni, ma sono gli stessi che in questi mesi hanno imbastito almeno due evidenti filoni di giornalismo e critiche politiche a tesi: sulle misure di intervento monetario dell'UE per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia e sulle diverse strategie di prevenzione adottate in Italia e nel mondo per la lotta contro la pandemia.
La tesi da dimostrare era nel primo caso che l'Italia deve dire sì al Mes e ad ogni saggia e salvifica proposta dell'Eurogruppo e se la maggioranza non lo capisce venga Mario Draghi a sistemare tutto; nel secondo la tesi è il fallimento del lockdown illiberale e incostituzionale e infondato e che darebbe gli stessi morti della libera circolazione, sacrificando in più l'economia.
A vedere da vicino i sostegni a tali tesi si trovano argomenti deboli, mere ipotesi, legittime, ma sfruttate oltre ogni intenzione degli autori, numeri e grafici letti male, studi scientifici diffusi peggio, trattati internazionali mai letti, storia recente dimenticata, banali regole economiche, fisiche e giuridiche trascurate.
Gli esempi che ci sono passati sotto gli occhi in questi giorni sono tanti, basta cominciare a stilare l'elenco, io qui cerco solo di fissare una suggestione, invitare me anzitutto ad usare un antidoto: non accontentarsi mai di un titolo, ancor meno di un giudizio su un titolo; leggere l'articolo e se un articolo fa riferimento ad un trattato o un articolo scientifico, cercare di dare un'occhiata a quello. Altrimenti ci si casca e tornare a galla non è facile.
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