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mercoledì 27 maggio 2020

La svolta provvisoria dell'Unione europea

L'UE sta facendo passi avanti, ma provvisori e cauti. Soldi, 750 mld: non sono soldi freschi, per tutta l'ue 500 da indebitamento comune cui l'Italia contribuisce (82 mld andrebbero all'Italia, e questi non vanno restituiti), 250 prestito diretto ai paesi membri (90 mld all'Italia a tassi irrisori, ma da restituire in trent'anni).

Regole: già erano stati sospesi Fiscal compact e divieto finanziamento imprese da parte dello stato (purché non fossero già in crisi prima della pandemia: Alitalia resta fuori?)

Mes: sembra rispunti come condizione per accedere anche agli altri prestiti (resteremmo sotto controllo e a rischio di procedura di risanamento/ristrutturazione del debito).

Manca il vero "fondo perduto" che darebbe ossigeno a Italia e C.: la monetizzazione di parte cospicua del debito che ci sottragga dal rischio speculazione e dia un po' di libertà quando rientreranno le capzoose regole ordinarie.

Resta un miraggio la vera carta di salvezza per l'Italia e l'ue: ribaltare i trattati e rifondare l'Unione europea su basi solidaristiche e non liberiste, con banca federale prestatore di ultimaistanza e obiettivi di massima occupazione e non solo stabilità monetaria, obiettivi sociali e debito pubblico, e welfare,  comune. Carta che spengerebbe anche le uscite qa destra di Salvini (e Sgarbi e c.) e Le Pen.

Nessun soggetto forte la chiede, perché? È velleitaria almeno quanto sperare di non fallire tra un anno o due.

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