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lunedì 13 gennaio 2014

Il voto deve essere uguale e diretto: la Consulta introduce una legge elettorale proporzionale con preferenze.

Le motivazioni della sentenza di dicembre 2013 (n. 1.2014) della Corte Costituzionale che àbroga in parte le modifiche apportate al sistema elettorale dal Porcellum, legge 270/2005 (il testo integrale su www.cortecostituzionale.it)
E' forse più interessante il passo su ammissibilità e rilevanza della questione (è la prima volta che viene abrogata dalla Consulta, anche se parzialmente, una legge elettorale) che sull'incostituzionalità di premio e liste bloccate.
Però limitandosi al merito del sistema elettorale quel che esce è chiaro e provo a sintetizzarlo:
- una legge elettorale deve garantire l'obiettivo della rappresentanza attraverso l'uguaglianza del voto (art. 48), principio che si può comprimere ragionevolmente in funzione della governabilità, ma non fino a stravolgerlo
- se il "test di proporzionalità" fra i due obiettivi dà un risultato squilibrato, deve essere censurata quella legge che non dà più effetti rappresentativi. E questo è il premio senza soglia di accesso che può dare il 55% dei seggi in parlamento anche a chi ottenga un risultato esiguo;
- al senato il "test" dà risultati ancor più smaccati: il premio è su base regionale, quindi la compressione della rappresentatività del sistema è a favore di un effetto del tutto aleatorio, non a favore della governabilità;
- le liste bloccate impediscono il voto "diretto" (art. 56 e 58 Cost.), visto che le liste sono determinate dai partiti; inoltre si tratta di liste lunghe (le circoscrizioni sono molto ampie) ed è impossibile conoscere tutti i potenziali eletti; e di liste che coprono tutti gli eletti, non essendoci quote determinate con preferenze; la Corte sottintende che circoscrizioni piccole o liste bloccate per decidere una parte solo dei seggi potrebbero essere conformi alla costituzione;
- l'effetto dell'abrogazione delle liste bloccate comporta, secondo i normali criteri di interpretazione, l'introduzione del voto di preferenza;
- il parlamento eletto nel 2013 è legittimo come ogni suo atto perché, pur essendo l'abrogazione retroattiva, non tocca i rapporti esauriti (ovvero le elezioni già svolte che hanno eletto parlamentari già proclamati);
- la legge che esce da questa decisione è una legge pienamente applicabile (salvo alcuni aspetti attuativi e interpretativi): proporzionale con preferenze e sbarramenti;

- la Consulta non dice se gli sbarramenti siano o meno conformi a costituzione perché non le è stato chiesto.

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